Si definiscono "Prove non Distruttive" quegli esami, prove o rilievi finalizzati alla ricerca e identificazione di difetti della struttura stessa con metodi che non alterano il materiale e non richiedono la distruzione o l'asportazione di campioni dalla struttura in esame.
Indagini non distruttive vengono eseguite come unico metodo di indagine, ma in alcuni casi, per una corretta analisi dello stato di un manufatto, sono affiancate ad interventi distruttivi quali il prelievo di campioni per prove fisico-chimiche da effettuare in laboratorio.
Queste indagini vengono prevalentemente impiegate in limitati settori, e prevalentemente agli edifici monumentali, alle grandi strutture in cemento armato e alla verifica degli organismi edilizi e relativi componenti ai fini di contenere il consumo energetico.
Le metodiche non distruttive presentano diversi vantaggi quali:
poter operare all'interno degli edifici senza dover sospendere le normali attività, limitando al minimo i disagi per gli abitanti;
evitare ulteriori traumi a strutture dissestate, limitando il numero dei saggi distruttivi ai punti realmente rappresentativi per la formulazione del quadro diagnostico generale.
Una delle prove eseguite è la Termografia.